Copertine 5 Evoluzione del Lettering

Fare la Copertina per un ebook 5 – Altro EvoLuzione del Lettering

Dopo aver parlato di allenare lo spirito critico, della necessità di imparare dai maestri, studiato le regole generali di impaginazione e metodi per individuare l’immagine giusta passo ad analizzare gli elementi testuali della copertina e iniziamo a parlare delle basi del lettering.


… Però prima vorrei spendere due parole sul caso della cover che ho voluto usare per “Il Giorno del Drago”. Va bene, mi avete scoperta, è per ribadire che il mio primo racconto è su Amazon, giusto in caso che il pop-up promozionale che compare ogni tanto  su queste pagine non vi abbia frantumato a sufficienza gli zebedei. Beh, io lo racconto lo stesso perché questa copertina è il motivo per cui mi sono appassionata al book cover design e anche perché ha a che fare con l’argomento di quest’articolo.

Ho illustrato alcuni momenti del racconto con l’intenzione di usare i disegni anche per la copertina. Il guaio è che nessuno di quelli che avevo fatto era adatto allo scopo e l’ho scoperto solo quando ho iniziato a pensarli come miniature sullo store e non come fan art del racconto. (DOH!)

prove di copertina
Queste sono alcune delle copertine di prova e non mi convincevano.  Nelle illustrazioni come quelle di sinistra i disegni si confondevano, i dettagli si perdevano e non c’era un vero focus. Nelle illustrazioni del tipo di destra non trovavo un soggetto abbastanza rappresentativo per l’intero “Il Giorno del Drago”.

prove di copertina

Morale della storia, ho fatto un disegno ad hoc: la zampona di rettile che regge un foglio scarabocchiato, sfondo rosso (che è il colore associato al racconto) su verde. Bam! Contrasto “abbestia” e soggetto ben definito. Lasciamo perdere il fatto che ora, a distanza di tempo, non mi soddisfa più e che vedo errori che non avrei dovuto fare, ma nel complesso l’idea mi piace ancora.

La zampona non è centrata per far posto al simbolo tondo, ma per essere onesta quella zona vuota sulla sinistra è stata utile per risolvere un bel problema.

Potendoci mettere le mani solo a rate di mezz’ora al giorno, mi rendo conto che la sua nascita è stata molto discontinua e che avevo perso un po’ il bandolo della matassa.
Comunque sia, ero arrivata a questo punto avanzato quando sono tornata a riflettere sui famosi 4 punti base di una copertina onesta e mi sono accorta di una mancanza madornale.

A imperitura memoria:

1) Metti in chiaro il genere trattato dal libro

2) Suggerisci il soggetto di cui tratta la storia

3) Sintetizza il registro usato

4) Genera emozione e curiosità.

Ecco facciamo un gioco:

Indovina dove ho clamorosamente toppato almeno uno di questi punti.

INDIZIO: Il giorno del Drago è un racconto fantasy, di azione, scritto con un registro umoristico.

DOMANDA: in quale punto la copertina non assolve al suo compito?

tic tac tic tac…


Soluzione: Ho dimenticato il registro. La copertina è troppo drammatica, troppo seria e non c’è nulla che faccia intuire che si tratta di una storia tutto sommato leggera.


Confesso di avere in generale pochissimo tempo (scrivo questi articoli nelle pause di lavoro col bicchierino di caffè aroma Atrox della macchinetta). Insomma per farla breve non avevo tempo di rifarla, come avrei potuto risolvere questo problema?

Ho risolto almeno in parte affidandomi al testo, ed ecco spiegato anche il misterioso motivo di questo escursus intorno alla copertina del Giorno del Drago (pensavi che fosse solo spamming? AH-AH!).

avevi ragione…


FASE 5: INDIVIDUARE GLI ELEMENTI DI TESTO

Vediamo gli elementi di una cover. Non li approfondirò perché qui si entra nel campo del Copywriting e non sapendone un granché non voglio addentrarmi in questa dimensione sconosciuta.

1) TITOLO

Deve essere il testo più visibile della copertina. Meglio che il titolo sia corto, che si ricordi bene e che contenga almeno una delle parole chiavi legate al tuo libro. Se il titolo è lungo puoi giocare con le dimensioni del lettering facendo più grande la parola più importante (sempre per il fatto di catturare l’occhio in un punto ben preciso).

2) SOTTOTITOLO

Descrizione stringata dell’argomento del libro o dell’obiettivo che farà raggiungere. La dimensione deve essere molto più piccola del titolo e non è necessario che si legga anche nella miniatura degli store. Un sottotitolo troppo grande fa troppo “copertina fai da te”.

3) NOME DELL’AUTORE

A meno che l’autore non sia famoso, deve essere simile in dimensione a quello del Sottotitolo e non importa che non sia leggibile in miniatura. Soprattutto MAI e dico MAIMAImaimai usare “di Mala Spina” o “by Mala Spina”, sa di fatto in casa lontano un chilomentro.

4) GAGLIARDETTI

Le copertine professionali tendono a avere molta più informazione rispetto a quelle auto prodotte e molte  riportano diciture come:
Bestseller
Dall’autore di xxx
Vincitore del premio Tal dei Tali
Una lettura che vi terrà incollati fino alla fine” e così via

Soprattutto in questo tipo di elementi si entra nel campo del Copywriting e della fantasia. Questo non vuol dire che si debbano sparare balle in caso che il romanzo non abbia vinto un bel nulla o non abbia note così importanti da essere pubblicizzate. Può essere utile anche una frase del tipo “Dalla penna di un narratore fuoriclasse“, “L’astrofisico che vi racconterà una nuova concezione di fantascienza“.


Questo No!!

Chiariamo un punto: i grafici editoriali ODIANO questa roba (questo lo so per certo) ma i commerciali invece ci vanno matti (anche questo lo so per certo, purtroppo) perché, bene o male, anche se non hanno stile, aumentano le vendite. Il motivo è semplice: i lettori si sentono rassicurati da questo sciorinare di conferme sulla bontà del prodotto, un po’ come l’effetto che fanno le recensioni positive.


Se si è già pubblicato un titolo allora è sempre bene mettere un piccolo riferimento, anche se il primo libro non ha avuto tanto successo. Il punto è che gli autori che producono più titoli sono considerati più “affidabili”. Di fronte alla scelta tra il libro di un autore che ne ha scritto solo uno e il libro di un autore che ne ha scritti molti,  un potenziale compratore è più portato ad acquistare quello dell’autore più prolifico.

In genere il secondo libro ha sempre più successo del primo, ed è anche il motivo per cui si dice spesso che il miglior marketing che può fare un autore auto pubblicato è proprio scrivere un altro libro (Blog di Lucius Etruscus).

Anche questo tipo di testo può essere in piccole dimensioni e non è necessario che si veda in miniatura (e meno male).

5) CITAZIONE E TEASER

Servono ad aggiungere qualcosa in più alle informazioni che una copertina può dare.

Per i racconti di fiction si può anche studiare uno slogan che abbia la stessa funzione di una citazione: “Una storia che non ti farà dormire la notte” oppure un teaser, cioè frasi brevi che anticipano in maniera criptica quello che è il contenuto del libro.

In alternativa le copertine possono anche includere una breve descrizione del libro, se il sottotitolo è lungo abbastanza si può anche usarlo formattandolo come se fosse una specie di spiegazione.

Questo tipo di elementi addizionali dovrebbero avere una dimensione molto piccola.


hey!Teaser… yeah!  Questa è musica per le mie orecchie! Ricordi il gioco che abbiamo fatto all’inizio? Come salvare il salvabile della mia copertina che aveva un errore di fondo?

Il teaser, parola magica, è una presentazione, non è un riassunto ma è una piccolo gancio che tradotto dall’inglese significa appunto “stuzzicare”, “intrigare”, “incuriosire”.

Il termine indica un tipo di campagna di comunicazione in cui vengono “seminati indizi” e “gettati semi”, che non spiegano in maniera chiara ed esplicita quale sia la reale natura dell’evento ma che con pochi accattivanti cenni sollecitano/stimolano la curiosità ed aumentano la soglia di attenzione ed aspettativa. (fonte Castaspell)

Per approfondire ancora: Cos’è un Teaser.

Il mio teaser è assolutamente idiota, pulp e mi pare che si intoni bene con l’esagerazione del disegno. Soprattutto mette in chiaro che non si tratta di una storia drammatica. Hey, questa è la -mia-soluzione, non è detto che sia la migliore, che sia quella giusta ma spero di aver usato nel miglior modo possibile gli elementi di testo.

Questa è la copertina con gli elementi definitivi di testo (a cui manca tutto lo studio di cui parlerò la settimana prossima).

copertina intermedia

All’inizio quest’articolo doveva comprendere anche gli aspetti più tecnici del Lettering, ma il materiale era così tanto che ho ritenuto di dividerlo in due e di trattare in questo solo gli aspetti generali. Sia chiaro che non importa mettere tutti e 5 i tipi di testo, eh! Usa quelli che ritieni opportuni e non riempire troppo la copertina e sceglili con cura in base a quello che abbiamo visto nelle prime puntate!

Quindi la prossima settimana andrò nello specifico: “Font e dimensioni“!

[Aggiunta: no, in realtà ho parlato di ancora della giusta posizione degli elementi]


Fonti a cui mi sono abbeverata a garganella:

http://www.coverdesignstudio.com

http://damonza.com

http://www.creativindie.com

http://jordanmccollum.com

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Mala Spina

Avida collezionista di fumetti, ama leggere e scrivere storie fantasy, horror e d'avventura. Orbita attorno al mondo della grafica e dell’illustrazione digitale. Facebook | Instagram

8 pensieri su “Fare la Copertina per un ebook 5 – Altro EvoLuzione del Lettering”

  1. Personalmente amo molto la copertina di destra, il disegno della ragazza è molto bello e in fondo centra con la storia quanto la zampa del rettile.
    Per quanto riguarda il lettering preferisco la prima soluzione (sempre quella delle prime copertine) con il titolo meno spaziato (che secondo me da più “impatto”) e la scritta Mala Spina a chiudere sul fondo.
    In ogni caso la cover scelta mantiene l’equilibrio giusto, quella sorta di griglia immaginaria che permette a noi grafici di tenere in equilibrio il tutto… se l’immagine non avesse avuto il teaser sulla sinistra avrebbe “girato” perchè la zampa avrebbe dato più peso alla parte destra dell’immagine.

    Cavolo sembro professionale…

    PS:
    Leggere i tuoi articoli è sempre più divertente.

    1. Sì però quando dico boiate dimmelo, eh!
      In effetti sarebbe un esperimento da fare quello di cambiare copertina per esempio ogni 6 mesi e vedere cosa succede.
      Tu eri per la soluzione font a bastoni?

      1. La font va bene intendevo meno spazio fra “il giorno” e “del drago” come nelle copertine prima.
        Per quanto riguarda il cambiare copertina io non lo farei… sembrerebbe uno sporco trucco per acchiappare gente.

        Per finire: non è che hai detto boiate, ci sono alcune “regole” che hanno insegnato a me ma a dire il vero non so nemmeno se sono vere regole o idee dei miei “maestri”.
        Comunque se c’è qualcosa che non mi torna lo dico.

  2. 3) NOME DELL’AUTORE
    “A meno che l’autore non sia famoso, deve essere simile in dimensione a quello del Sottotitolo e non importa che non sia leggibile in miniatura.”

    Non sono daccordo su questo punto. Per le autopubblicazioni il nome dell’autore è importantissimo e si deve leggere anche in formato miniatura, perché è un brand e dev’essere subito riconoscibile.

    1. Eppure non mi convince il fatto di mettere il nome di un esimio sconosciuto bello evidente… Cioè, se si tratta di star tipo Stephen King allora lo capisco perché ha un senso. Qualsiasi cacchiata scriva la voglio, per cui cerco ovunque ci sia scritto King. Però per un autore esordiente io punterei su altri elementi per fare brand. Tipo tenere lo stesso stile per tutti i libri, o usare elementi grafici ben riconoscibili. Ci sono anche le eccezioni. Gli autori indipendenti che hanno molto seguito e tantissimi fan possono farlo.

      1. Nei libri di Stephen King il nome è più grande del titolo… io direi che almeno leggibile nella miniatura dovrebbe andare bene

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