Sono incappata in Albert Robida, un illustratore vissuto a cavallo tra 1800 e 1900, quando ho cercato in rete un qualche esempio di illustrazione d’epoca dal sapore Steampunk da prendere come esempio. Gira che ti rigira, il suo nome saltava sempre fuori quando si trattava di illustrazioni con tecnologia anacronistica, buffe ricostruzioni e fantascienza dal sapore retrò. Ma non era solo quello… Albert Robida io lo avevo già sentito dire ma non sapevo dove o come.
Dopo qualche ricerca, ho finalmente capito perché mi suonava familiare… Albert Robida è il creatore di Saturnino Farandola!
Credo che siano davvero pochi coloro che hanno sentito parlare di questo personaggio, io per esempio lo sentivo nominare spesso da mio nonno (un nerd ante litteram) che spesso lo usava come protagonista delle strampalate storie che si inventava sul momento e mi raccontava la sera prima di dormire. Fatto sta che finalmente ho potuto conoscere le vere avventure di Saturnino grazie ad Audiolibri Corsari e mi sono levata la curiosità.
Dunque, Albert Robida era una personcina davvero particolare, illustratore e scrittore di racconti fantastici, caricaturista, giornalista, e quindi meritava di approfondire la conoscenza.
Le illustrazioni Steampunk
Come dicevo, ho conosciuto il buon Albert Robida grazie alle sue illustrazioni, che hanno senz’altro acceso la fantasia di molti scrittori di genere Steampunk. Immagino che vivere nello stesso periodo storico di Jules Verne lo abbia esaltato e difatti lo omaggia a più riprese nella sua produzione (o lo prende in giro, ancora non ne sono proprio sicura-sicura). Clicca sulle immagini per ingrandirle perché meritano davvero!
Il fatto che nasca come caricaturista un po’ si nota sia nei disegni che negli scritti, infatti c’è spesso quella nota di umorismo e di divertimento di fondo che serpeggia qua è là, a volte è una specie di satira sociale a volte una presa in giro. Robida sfocia spesso nella parodia ed è questo che lo rende assolutamente particolare. Le adorabili illustrazioni sono un numero impressionante grazie ai suoi romanzi illustrati, che Wikipedia definisce “di anticipazione”.
Tra l’altro ho notato che su Amazon è disponibile in un unico volume ben due delle sua opere illustrate di fantascienza.
Cercare di imitare il suo stile è diventato un punto d’onore per me, al momento con poco successo. Fra parentesi questo è il mio primo tentativo…
Viaggi straordinarissimi di Saturnino Farandola
Come ho detto prima, Robida è un artista dai mille talenti e nelle mirabolanti avventure di Saturnino Farandola si ribadisce il suo talento buffo e folle. I romanzi di Saturnino hanno un sapore molto retrò, le avventure sono quasi del tutto raccontate e i dialoghi sono davvero pochi, eppure ironia e fantasia sfrenata non mancano e spesso mi è scappata la risata.
Questo è stato un periodo in cui ho dovuto sbrigare in fretta parecchio lavoro arretrato, per cui mi è tornato utilissimo scoprire che esistono in rete gli audiolibri di tutte e tre le avventure.
Purtroppo il sito è stato dismesso ma le avventure di Saturnino Farandola si possono trovare anche qui:
La prima impressione che ho avuto ascoltando le avventure di Saturnino è che… il buon Albert Robida avesse scritto una Fan Fiction su molti dei personaggi protagonisti della letteratura d’avventura dell’epoca creati da Jules Verne. A dire il vero, ascoltando i Viaggi Straordinarissimi, a volte mi è venuto il dubbio sul tipo di considerazione che Robida avesse dei romanzi di Verne, visto quel che fa succedere a Nemo e a Phileas Fogg.
Infatti, Saturnino nei suoi viaggi incontra per primo il capitano Nemo, che addirittura gli fa da… consulente e garante finanziario! Insomma diventa una specie di galoppino. Cosa abbastanza bizzarra e assurda che fa sorridere! Poi incontra Phileas Fogg, che nel secondo romanzo non fa una bella fine (purtroppo Phileas ha l’imperdonabile colpa di essere inglese… Ah! La perfida Albione!). Chi lo sa cosa gli girava per la testa?
Non stupisce il fatto che Saturnino Farandola abbia ispirato film, sceneggiati e fumetti perché il materiale è davvero tantissimo.
“Straordinarissimi” si adatta perfettamente a questa serie di romanzi in cui Robida fa a gara con se stesso per superarsi in quanto inventiva e trovate strambe. Così l’orfano Saturnino viene allevato dalle scimmie (!), diventa capitano del bastimento “La bella Leocadia”, conquista l’Australia, va in guerra con l’Inghilterra, viene rapito dagli alieni e deve fuggire da Saturno! Le ambizioni iniziali di Farandola mirano a costituire uno stato utopico e a mettere in atto riforme sociali (anche quelle del tutto assurde), ma già nel secondo libro decide di accantonarle per diventare un vero capitalista. L’impressione è di avere di fronte un potpourri caotico di avventura, fantascienza, satira.
Anche se l’estro di Robida ha pochi rivali tra gli scrittori del periodo, l’ho trovato inferiore a Verne come capacità di scrittura e di costruzione delle storia, specialmente se lo si mette a confronto con “Il giro del mondo in 80 giorni” (riassunto: Robida è un po’ casinista). Alterna momenti abbastanza noiosetti, come l’affare Bora-Bora e la conquista dell’Australia, a momenti topici e particolarmente riusciti come il rapimento di Mysora da parte della balena con tutta la lotta che ne segue.
Purtroppo è un tipo di scrittura che non è più adatta ai gusti attuali (anche se mantiene il suo fascino). Quasi tutto è raccontato come un riassunto e a volte pare che Robida parta con il cervello in fantasie piuttosto curiose che stonano in mezzo al resto, come la filippica sulla poligamia dei mormoni, per esempio (ti sarebbe piaciuto, vero Albert?). In realtà, l’Albert Robida che apprezzo maggiormente è quello che emerge tramite la sua produzione di vignette e illustrazioni.
Però, ascoltare i Viaggi Straordinarissimi di Saturnino merita in ogni caso, per via della fantasia sfrenata del suo creatore, un entusiasta con delle punte di umorismo notevoli. Sospetto che in molte delle scene bislacche e apparentemente fuori contesto (il già citato tesoro dei pirati in mano ai banchieri) si nasconda un qualche tipo di parodia o satira dell’epoca che non riesco a cogliere. Se si pensa poi che, dopo una serie assurda di avventure e battaglie, il bastimento di Farandola affonda per il troppo oro guadagnato…