… ma mica solo in quelle, eh? Anche in quelle fantasy e pure in quelle più horror! Finalmente, gente, parliamo di cose serie: l’amore e il SESSO.
Non è un mistero che, come lettrice, mi piacciano anche i rosa storici e quindi le storie d’amore intriganti, anche se adoro molto di più inciuci, amori e battibecchi quando sono sotto-trame che compongono una storia più articolata. Per farla breve: era inevitabile che, prima o poi, oltre a leggerle ci provassi pure io a scrivere qualcosa di sfacciatamente ROSA.
Negli ultimi due mesi mi sono infilata dentro a un progetto di scrittura promosso dal Gruppo Facebook Regency & Victorian e mi sono cimentata per la prima volta in un breve racconto a tema romantico, secondo la tradizione Regency (che la signora Austen mi perdoni!). Il risultato è che mi sono divertita molto, forse anche per il fatto che ho scritto a quattro mani con Federica Soprani, che nel racconto storico ci sguazza e qualche volta si è pure dedicata a storie d’amore per accantonare un attimo turpi delitti e personaggi foschi. Ma di questo parlerò alla fine.
Mi sono ritrovata a riflettere in via generale sul fatto che le storie d’amore e/o la tensione sessuale stimolano sempre la curiosità del lettore mettendo un po’ di peperoncino all’interno della trama. Soprattutto, mi sono anche resa conto che, con il procedere di questo mio percorso da scrittore, le storie che invento tendono ad allungarsi e a contenere sottotrame di stampo romantico o ben più spinto.
L’amore e il sesso nei miei primi libri
Rispetto ai miei primi Sword and Sorcery “di menare”, in cui al massimo ammiccavo a qualcosa di piccante, mi sto lentamente evolvendo verso personaggi che possono anche… innamorarsi davvero (oltre che pestare come fabbri, perché questo aspetto rimane una costante…).
Fra parentesi, avrei dovuto parlare delle due fiere a cui ho partecipato (il Pisa Book Festival e il Lucca Comics & Games) ma ancora devo metabolizzarle!
Ho iniziato a scrivere occupandomi di racconti di media lunghezza (sulle 100-120 pagine), in cui le storie avevano bisogno di trame ben mirate che andassero diritte al punto. Volevo raccontare avventure adrenaliniche e misteriose e non avevo mai previsto il fattore “romanticismo” per nessuno dei miei personaggi. Dunque com’è successo che si sia infiltrato l’amore nelle mie storie di mortiammazzati?
Nella serie fantasy delle Storie da un Altro Evo l’argomento dei sentimenti è toccato solo di straforo. Al limite, in Effetto Collaterale l’amore viene tirato in ballo più come ragionamento filosofico sulla vita (niente paura: ci sono mostri, si mena, si corre e si ride, tutto nella norma!).
Poi è arrivato Testa di Santo (un racconto incluso nell’antologia “Eroica” di Watson Edizioni). Una buona parte della storia si basa sulla relazione amorosa ormai finita tra i due briganti protagonisti, Lupa e Mezzocorvo. Il loro è un rapporto distruttivo e abbastanza strampalato da aggiungere profondità al mio Sword and Sorcery toscano-rinascimentale.
A questo punto c’è stata la svolta, perché fin qui le mie storie sono sempre state molto pudiche e ironiche quando sono andate e sfiorare argomenti relativi al sesso e all’amore. Nei casi più spinti sono stati “ammiccanti”… al massimo, eh!
Le prime storie romantiche e piccanti
È con la serie Victorian Horror Story che ho tirato definitivamente in ballo l’amore e sentimenti limitrofi. La protagonista è una ragazza, imperfetta fin dall’inizio, messa in mezzo a fatti terribili, costretta a una maledizione orrenda ma che non perde la propria ironia. In mezzo a inseguimenti, misteri, mostri e cacciatori di mostri a Ginny capita anche di trovare qualcosa che somiglia all’amore. Mi è piaciuto molto raccontare anche questa parte di storia, con tutte le contraddizioni e le illogicità del cuore, unite a desideri più carnali. Victorian Horror Story non è un rosa, ma i sentimenti di Miss Guinevere Patel sono spesso il motore degli avvenimenti e sono parte della sua avventura.
Credo che l’essermi dedicata a progetti di ampio respiro, anziché a racconti, mi abbia dato la possibilità di sperimentare un aspetto che avevo sempre trascurato: il romanticismo. Ho avuto la compagnia di Guinevere Patel per circa 600-700 pagine e ne sono successe di tutti i colori. Tra tutte le cose assurde che ha affrontato, è finita pure in mezzo a situazioni romantiche, dubbi sentimentali, rimorsi e rimpianti, in pratica tutto ciò che ha contribuito a mantenerla umana e sana di mente, nonostante tutto. Questo aspetto però non ha mai preso le redini della storia perché, come ho detto, non è un rosa ma un Urban Fantasy gotico, zeppo di mostri, misteri, scontri, esplosioni che manco in Demolition Man.
Nelle ultime settimane ho iniziato a risistemare un vecchio raccontino Steampunk che è quasi una commedia rosa, con un sacco di azione e di situazioni buffe. Il rapporto tra i due protagonisti è anche qui parte integrante della storia, senza essere il tema principale, perché mi pareva divertente aggiungere un aspetto parallelo alla trama da storia fantastica e di azione. A proposito: il titolo è “Gremlins ad alta quota” e con questo ho detto tutto sul tono della storia. Va a rilento, ma prima o poi uscirà e vedremo se piacerà oppure no. Tra l’altro avevo pensato di farne una serie! (perché il lupo perde il pelo ma non il vizio).
La conclusione è che mi sta piacendo parecchio aggiungere spessore alla trama con delle varianti romantiche. In più, in termini di vendite ho notato che l’aver aggiunto questo aspetto alle storie ha intrigato non solo le lettrici ma anche i lettori, forse perché sono riuscita a non rendere troppo invadente la mia deriva sentimentale.
Una nuova storia tutta rosa per Regency and Victorian
Torniamo a bomba sull’argomento iniziale con il racconto puramente rosa nella nuova antologia (disponibile a breve in e-book e cartaceo) “Natale a Pemberley“, curata da Antonia Romagnoli (cover di Greenleaf Studio di Solange Mela) il cui ricavato andrà totalmente al centro antiviolenza Telefono Rosa Piacenza.
In questo mio esperimento non ho resistito a inserire almeno un piccolo giallo-mistero anche se si tratta di un racconto Regency, mentre la Soprani ha creato un personaggio davvero spassoso che rimarrà impresso! Quindi se vi piacciono le commedie romantiche di stampo Austeniano fatevi sotto e fate pure una buona azione!
Derbyshire, 1812.
Un incipit, l’invito alla festa di Natale a Pemberley Hall, l’imponente residenza di Mr Darcy, e un finale ambientato nella notte più magica dell’anno. Nel mezzo, sedici storie che raccontano le vicissitudini di altrettanti protagonisti. Accanto ai personaggi delle opere austeniane si affiancano creazioni della fantasia degli autori, dalla servitù della casa ai nobili ospiti, in un avvicendarsi di vite e avventure. Un’antologia omaggio a Jane Austen per festeggiare il bicentenario della sua scomparsa da parte del gruppo Regency & Victorian.
Racconti di: Romina Angelici, Gladys Dei Melograni, Antonia Antonietta Depalma, Pitti Du Champ, Patrizia Ferrando, Simona Friio, Amalia Frontali, Elena Grespan, Cassandra Lloyd, Emanuela Locori, Mala Spina, Lisa Molaro, Francesca Prandina, Antonia Romagnoli, Federica Soprani, Susy Tomasiello, Serena Vis, Matteo Zanini.
Insieme alle altre autrici e autori c’è anche il nostro raccontino e scoprirete cosa fanno Ambrose, June e Vincent a Pemberley, perché c’è una strana situazione di mezzo. C’è una fidanzata che proprio fidanzata non è, un professore con qualcosa da nascondere e un inveterato libertino con la testa tra le nuvole e che è più sveglio di quel che si pensa.
Nella mia saga le scene di sesso sono quasi d’obbligo perché il protagonista che ho usato è famoso non solo per la sua forza e brutalità, ma anche per far perdere la testa alle più belle schiave e ancelle persiane, ateniesi, rodiane e della sua città Sparta, fino alla divina Afrodite, cosa non da poco, (la dea dell’amore e del sesso) lui però ci era riuscito e come ho già accennato possono diventare un breck piacevole dopo un difficile e pericoloso combattimento, oppure la scusa per un lieto fine salutando la propria compagna con un felice Arrivederci
Per il momento non ho mai usato personaggi maschili strappa-mutande. 🙂
Se la scena ci sta, perché no?
In genere cerco di essere concreto senza perdermi in inutili sentimentalismi tipo ” si perse nei suoi occhi ” oppure ” non più niente “, anche perché non essendo un romanzo rosa trovo inutile perdere pagine e pagine solo trastullarsi la mente su come farlo con la propria compagna ecc agisci senza pensarci troppo e se lei gode tanto meglio