Sono arrivata al terzo episodio horror gotico della serie Victorian Horror Story e l’interesse che ho per questo certo periodo storico non accenna a diminuire (è una minaccia insomma). Di certo la mia visione è molto pop ed esagerata, quindi si parla di elementi orrorifici classici, gotici, particolari macabri, ma anche di azione concitata, mistero e pure un po’ di eros.
Queste sono le letture e le visioni che mi hanno accompagnata negli ultimi mesi e rendono bene l’idea di quello che è “Fantasmi sul Tamigi“.
Avevo già fatto un articolo sulle mie letture e sui serial in tema horror gotico vittoriano proprio qui: Horror Vittoriano alla maniera dei Penny Dreadful. Questa è la seconda parte.
Film
Uno dei film che ho visto nei mesi passati e che mi viene in mente per primo è Crimson Peack. Che dire? Ipnotico, non tanto per la trama abbastanza classica e fin troppo lineare ma è davvero una festa per le pupille. Rossi neri, bianchi, contrasti forti, in due parole: visivamente bellissimo. Il resto sono dettagli, non si può non vedere. In quanto alla trama, come dicevo è abbastanza banale per chi sia abituato a un certo tipo di letteratura ma la storia scorre via senza intoppi o momenti di noia. Mi è piaciuto tantissimo (non parlo solo di Tom Hiddleston…) e rispecchia le classiche caratteristiche delle storie horror gotiche: macabro, morboso ma anche disperatamente romantico.
Il secondo film è Burke & Hare, ladri di cadaveri e, con tutte le sue pecche, è un film carino con molti sprazzi di humor nero e situazioni grottesche. Ispirato a una vicenda davvero successa nel 1829, erano noti come gli Assassini di West Port.
Insomma: storia assurda + John landis alla regia… avrebbe dovuto essere una bomba. Invece no. C’è qualcosa che non ha funzionato. Eppure Simon Pegg (l’idolo di “Shawn of the Dead”) mi ha ispirato lo stesso un romanzo che ancora tengo nel cassetto ambientato in Toscana nel 1890 con temi horror-comici. Prima o poi mi deciderò a pubblicarlo.
Come al solito devo anche infilare nelle mie visioni qualcosa che c’entra pocoe nulla con l’Horror Gotico Vittoriano e quindi mi sono rivista “My Fair lady”. Tra l’altro, si dovrebbe svolgere nel periodo Edwardiano tra il 1900 e 1910 ma non stiamo a spaccare il capello perché Rex Harrison fa sempre la sua porca figura. Inoltre Dicembre non è Dicembre se non vedo almeno un pezzetto di “My Fair Lady” (meglio in lingua originale perché sul serio… l’accento barese appioppato alla Hepburn non si può sentire).
Libri
Mi ero ripromessa che avrei finito “la Tomba proibita” ma invece… niente da fare: mi areno ogni ventina di pagine. Tim Powers mi fa fare una fatica invereconda eppure tenterò di nuovo per le vacanze di Natale insieme al Mammuth della Newton sui grandi classici.
In compenso ho terminato l’ottima trilogia vittoriana steampunk di Victorian Vigilante di Federica Soprani e Vittoria Corella. Non si tratta di Horror gotico in questo caso ma il periodo storico è quello ed è pieno di suggestioni Steampunk. In misura molto minore ho inserito anche io in Victorian Horror Story qualche aspetto Steampunk, quindi mi ci sono trovata bene con questa serie.
Per finire ho letto anche questo carinissimo Rosa storico paranormale “La Dama in Grigio“, pure un po’ horror in qualche punto. Si tratta essenzialmente di un rosa molto garbato e originale sotto parecchi punti di vista, in più l’aggiunta dell’elemento sovrannaturale ci sta bene.
Fumetti
Una delle scoperte più curiose e piacevoli di questo periodo è stato The Professor, una nuova serie tutta italiana (una volta tanto la Bonelli non c’entra tranne che per qualche disegnatore e sceneggiatore tra i collaboratori). La serie promette tanto paranormale, horror e mistero da augurarsi che continui per molto. È un bimestrale e il prossimo numero sarà in edicola a fine Dicembre.
Avevo già parlato più volte delle fantastiche uscite Cosmo e io sono una grande ammiratrice di questo Editore. Ho continuato la serie di Weird Tales dedicata a Sherlock Holmes alle prese con mostri, zombie e viaggi nel tempo e la consiglio. Forse solo “Sherlock Holmes e i Viaggiatori del Tempo” perde qualche colpo confondendosi un po’.
Non ci si può perdere invece la miniserie in 2 numeri di Peter Pan, una rilettura amara ma sempre fantastica e avventurosa. L’ho comprata soprattutto per i disegni di Loisel, un mio vecchio amore dai tempi in cui Alessandro Distribuzioni mi aveva fatto scoprire Velissa .
Però, dalla Cosmo non puoi aspettarti di riuscire a staccarti quando ti pare… eh, no!
Si legge bene anche l’autoconclusivo “Jack lo Squartatore, legami di sangue” (poi sulla quarta di copertina ci schiaffano pure la pubblicità de “Il Ritorno di Dorian gray” e allora ditelo che mi volete sul lastrico).
Qualcuno ha nominato Bonelli? Eccolo qua, “Il Principe di Persia“. Un volume di “Le Storie”, episodi singoli di 114 pagine autoconclusivi. L’ho comprato per colpa dei disegni di Nicola Mari e difatti non sono stata delusa. La storia rispetta tutti i canoni dell’horror gotico vittoriano, quindi misteri, il mostro, robe macabre, morti ammazzati e così via. Piacevole lettura, però è Mari che gli dà quella marcia in più.
Doctor Who ha diversi episodi di questo tipo.
E poi è il doctor who. 🙂
Ho un problema con il Dottor Who: ho visto la prima stagione e un paio di episodi della seconda ma poi mi sono dovuta arrendere… 🙁 era tremendo. Suppongo però che poi abbiano aumentato il budget visto che ha così tanti fan. Mi sapresti dire qual è il punto migliore da cui iniziare?
Tra l’altro mi avevano detto che c’erano alcuni episodi nella londra vittoriana (ne ricordo una dignitoso nella prima serie).
Lascio solo alcuni dettagli tecnici.
Burke e Hare è ambientato nel periodo Georgiano ( pre Vittoria), My Fair Lady è chiaramente Edwardiano, Crimson Peak è essenzialmente a fine periodo vittoriano visto che è ambientato principalmente nel 1901. Così pure Peter Pan che è stato inventato solo nel 1902.
Per quanto riguarda Victorian Vigilante, soprassediamo. Ci sono così tanti errori sulla società vittoriana che fanno rabbrividire. La Dama in Grigio si svolge nel 1807, è come abbiamo già detto è pre Vittoria. Se proprio devi leggere un fumetto sul Ripper… From Hell è la scelta migliore.
Quindi al momento di Vittoriano vedo poco.
Hai perfettamente ragione, infatti ho specificato a quale anno si riferisce ogni film. Ho cercato film, libri e fumetti che mi riportassero all’atmosfera del periodo o perlomeno che ci si avvicinassero.
Per “Crimson Peack” invece non ci avevo fatto caso, forse sono stata depistata dalle scene iniziali che si svolgono prima della fine dell’800. Diciamo che non ci rientra per il rotto della cuffia ma in quanto a canoni dell’horror vittoriano secondo è proprio adatto. Beh, poi… “Victorian Vigilante” non è un romanzo storico e la veridicità non è l’obiettivo della storia.
Per quanto riguarda i fumetti: la miniserie basata su Peter Pan si svolge nel 1887 e fa una piccola comparsata anche Jack lo Squartatore. E’ una specie di prequel della storia scritta nel 1902. Quindi vedi che di fumetti ce ne sono in quantità e propriamente vittoriani. 😉
Ho letto il fumetto “From Hell” alcuni anni fa e non mi ricordo molto (non mi piacevano i disegni, lo so che qualcuno griderà alla blasfemia ma i gusti son gusti), per questo non ne ho parlato. Dovrei recuperarlo in qualche maniera, in effetti, me lo ricordo molto verboso e impegnativo.
Ho letto molti dei tuoi articoli sulla società vittoriana sul tuo blog http://red-jack.blogspot.it, un lavoro di ricerca eccezionale.
Sarò fatto strano ma, la ricerca storica, anche per letteratura di genere più leggera e meno impegnata, è essenziale per “dipingere” il mondo in cui si svolgono le azioni. Non importa che sia una distopia, un’ambientazione steampunk o un racconto alla Dickens. Occorre fornire dettagli sempre credibili, e la storia, come la scienza, aiuta moltissimo. Fare ricerca quindi è basilare per scrivere un buon romanzo. Altrimenti si dà al lettore la possibilità di smontare tutto il nostro costrutto tramite delle crepe narrative.
Che al mondo esistano fumetti e serie “vittoriane” però non implica che siano realmente “vittoriane”( il termine Vittoriano è stato coniato solo nel 1851 per la Grande Esibizione di Londra come mezzo per dimostrare la potenza e la vastità dell’Impero sotto la regina Vittoria). Spesso si usano solo dei clichè per rendere l’ambientazione più facilmente riconoscibile al lettore. Belli visivamente ma vuoti, noiosi e che ricalcano sempre gli stessi stereotipi. È vero che questo tipo di “medium” è più facilmente, e forse piacevolmente, consultabile ma non deve essere l’unico.
Comunque non voglio fare polemiche. Voglio solo sottolineare una parte essenziale del lavoro dello scrittore: la ricerca. I miei sono consigli o promemoria .
E mi fa molto piacere che tu li abbia puntalizzati. 🙂
E’ ovvio che i fumetti non debbano essere le uniche fonti, ma in quest’articolo volevo parlare (oltre al resto) di fumetti ambientati in questo periodo storico e quelle sono state le mie ultime letture. Però non possono essere tutti come “From Hell”… insomma ci vogliono anche le vie di mezzo.
Appena sarò riuscita a finire Tim Powers e la raccoltona dei classici andrò alla ricerca di qualche romanzo in tema.
Certo. Certo 🙂
Di Tim Powers leggi “The Anubis Gates”. C’è anche in italiano edito da Fanucci!
Buonasera Alessandro,
sono Federica Soprani. Ho letto le tue osservazioni riguardo il lavoro che io Vittoria abbiamo svolto e sarei interessata a sapere nel dettaglio quali sarebbero gli errori che hai riscontrato leggendo il nostro romanzo. Le critiche sono sempre ben accette se costruttive e utili per migliorarsi, ma dai tuoi commenti non riesco a capire quali inesattezze ci imputi. Sebbene come ha osservato Malaspina questo romanzo in particolare sia volutamente ricco di contaminazioni che sfuggono alla cornice storica, Vittoria e io abbiamo scritto parecchio sulla Londra vittoriana e l’accuratezza per noi è un punto d’onore a prescindere. Ti sarei davvero grata se volesi ragguagliarci, anche in privato, se preferisci.
grazie
Lascio un messaggio per completezza e correttezza verso F. Soprani e V. Corella.
So che avete parlato in privato e vi siete chiariti (ciò mi fa molto piacere) confermando che VICTORIAN VIGILANTE, pur essendo un romanzo Steampunk che non ha pretesa di veridicità, rispetta l’ambientazione storica e non contiene errori relativi alla società vittoriana.
No! Non è proprio così! Ho sentito privatamente F. Soprani è vero ma, gli errori a parer mio rimangono, non rispetta l’ambientazione storica e contiene errori relativi alla società vittoriana! Se poi devo leggere altri volumi per farmi convincere della validità delle loro narrazioni… bè questo è il punto! Non mi hanno convinto al punto di continuare! Poi sono opinioni personali e gusti personali. Ma dire che rispettano l’ambientazione storica, la società vittoriana e che fanno ricerca… questo no! Se fossero accurate non sarei qui!
Buonasera Alessandro. Buonasera Malaspina.
Mi ritrovo a chiedere pubblicamente ciò che ho chiesto ad Alessandro in via privata per una questione di rispetto e considerazione per il suo lavoro. Che cosa c’è di sbagliato nella ambientazione di Victorian Vigilante? Premesso che si tratta non di un saggio sulla Londra vittoriana, bensì di un romanzo steampunk, e come tale volutamente arricchito con elementi fantastici e fantascientifici, sebbene inseriti in una cornice storica. Alla mia domanda riguardo agli errori presenti a livello di ambientazione e tessuto storico la sola cosa che Alessandro mi ha detto in modo esplicito è stata relativa alla questione di un personaggio abbandonato in fasce sulla porta di una chiesa cattolica. La sua osservazione era inerente al fatto che i bambini indesiderati in quell’epoca venivano al massimo venduti a una workhouse per pochi pences. Niente di più vero. In questo caso però c’è una ragione per cui il bambino è stato lasciato alle suore e non venduto e questa ragione emerge nel terzo volume del romanzo che Alessandro mi ha detto di non aver letto. Non si tratta nemmeno di una forzatura letteraria virgola ma ovviamente non posso scendere in dettaglio per evitare spoiler a chi volesse leggere il romanzo per intero. Chiarita questa questione e ribadito ancora se fosse necessario che Victorian Vigilante non è un saggio sulla Londra vittoriana bensì un romanzo steampunk e che le contaminazioni con la letteratura, il cinema e perfino i fumetti fantastici sono assolutamente volute, considero la questione chiusa. Rinnovo la mia disponibilità verso Alessandro e verso chiunque altro voglia parlare e confrontarsi riguardo questo argomento e qualsiasi altro e ringrazio Malaspina per la disponibilità e la pazienza.
Victorian Vigilante, a mio parere, presenta una serie di inaccuratezze storiche PERFETTAMENTE GIUSTIFICATE dal fatto che si tratta di un’opera di fantasia, e quindi i fatti storici vengono piegati alle esigenze della narrazione.
Ciò che continuo ad affermare, perciò, è che al di là dell’indubbia ricerca approfondita svolta dalle autrici, la trilogia non è un testo dal quale un lettore possa acquisire una conoscenza accurata della Londra vittoriana, perché l’accuratezza in un romanzo è subordinata alle esigenze drammatiche.
Mi rendo però anche conto che la padrona di casa non ha citato il libro come fonte di informazioni accurate, ma semplicemente come “ispirazione” – e quindi il mio commento ha alla fine poco peso e poca rilevanza ai fini di questo post.
Per quel che mi riguarda, quindi, la discussione è chiusa: una conoscenza accurata di un periodo storico si ricava dalle fonti primarie e dalla saggistica relativa, non da un romanzo di fantascienza. L’ispirazione d’altra parte la si può trovare anche sul retro di un pacchetto di corn flakes.
Dipende dal packaging e dal gusto pure per quanto riguarda i corn flakes. 🙂
Invece su quest’articolo (e anche sul precedente)… mi pareva di essere stata chiara fin dall’inizio che si tratta di una lista delle cose che ho letto o visionato sul tema horror vittoriano (o semplicemente ottocentesco se vogliamo) e che mi sono particolarmente piaciute.
La discussione tra te e Federica invece mi pare chiara, ognuno ne trarrà le conclusioni che crede.