Mi sono decisa a imbucarmi in uno stand del Modena Buk e gettarmi in una nuova impresa: portare i miei libri di carta a una fiera del libro.
Quindi questo NON sarà un articolo sul “come vendere in fiera” (sì, è uno sporco clickbaiting) ma è il resoconto della mia prima esperienza come venditrice in carne e ossa (anzi, più carne che ossa).
È risaputo che io sia una specie di guardiana del faro che rifugge la folla e situazioni sociali che rischiano di mettermi sotto i riflettori. Spesso mi sono chiesta come mai questo problema sia emerso solo negli ultimi anni. Poi l’ho scoperto.
Durante la mia storia lavorativa ho tenuto spesso corsi di informatica di base e Office Automation anche a classi di 20 persone a volta. Roba in cui stavo a parlare di computer per 3-4 ore in scioltezza. Chiunque direbbe: una così, non ha nessun problema a stare al pubblico.
ERRORE
Una cosa è parlare di argomenti che conosci ma che non sono parte di te, tutt’altro paio di maniche è mostrare qualcosa che ti appartiene, che hai immaginato, creato e che è una specie di figlio segreto. Parlare di qualcosa che è parte di te vuol dire mettersi a nudo e difatti io mi sento in mutande quando mi capita (ho scelto uno pseudonimo proprio per questo motivo). Questi piccoli attacchi di timidezza mi capitano solo da quando ho ripreso in mano tutti i miei progetti abbandonati, quelli che vengono direttamente da me.
L’arcano è stato risolto ma rimane il problema: come lo affronto? Risposta: terapia d’urto.
Un po’ di mesi fa ho avuto un’occasione a cui non potevo rinunciare: una fetta di stand a Modena Buk e un passaggio (anda e rianda). Avrei dovuto dire picche o avrei dovuto provare a vendere alla fiera del libro?
Trucchi mentali per pavidi
Per auto-obbligarmi a non trovare scuse ho dovuto usare i soliti trucchi mentali che con me funzionano.
- Dire a tutti che ci sarei andata.
- Immaginare me stessa che raccontavo i miei libri a un possibile lettore senza volto. (Poi il risultato sarebbe stato più o meno come il fumetto di Sarah Andersen più sopra).
- Sfruttare promozioni e offerte nei siti di grafica per comprare materiale e stampa dei libri
Per farla breve: dopo una lotta intestina e strenua contro la mia pigrizia e qualsiasi genere di timore, il giorno è arrivato e ci sono andata per davvero.
Sono stata al Modena Buk, solo il Sabato, dalle 11 alle 18, e non sono stata colta da malesseri di nessun tipo tranne un violento mal di testa nel pomeriggio.
Sono stata ospitata dallo stand di Carmignani Editrice che ringrazio per l’opportunità. Soprattutto ringrazio la Patrizia Rasetti, la signora in giallo di Pisa e provincia che mi ha scarrozzata e prestato supporto morale.
Per farla breve, sono sopravvissuta e tornata a casa. Tra l’altro, meno male che avevo quel passaggio in macchina perchè lo stress della giornata mi aveva ridotta a un cencio.
Cosa ho capito delle fiere
- Lo Stand
La posizione fa la gran parte del lavoro. Purtroppo noi eravamo molto nascosti e spesso la gente si affacciava da lontano e tornava indietro. - Il saper vendere
Per quello che ho visto, è davvero una qualità di cui io sono priva. Anche se sono sicura di riuscire, prima o poi, a superare i miei problemi con le persone, sono altrettanto sicura che non riuscirei mai a diventare una buona venditrice “faccia a faccia”. - L’attrezzatura
Tutto sommato mi ero organizzata benino, ho capito cosa mi mancava e cosa avevo fatto bene a portare. Indispensabile il portaspesa dell’Ikea in cui ho infilato un po’ di tutto.
Veniamo al punto
Sì, vabbeh… hai venduto oppure no?
Poco, gente, poco davvero. Anche se… quel poco che ho venduto mi ha gasata per tutto quello che mi sono riportata a casa.
Diciamo che, quando la gente si avvicinava, io scivolavo sotto al tavolo o facevo finta di essere impegnatissima. Tra parentesi, il mio finto impegno si è profuso nella creazione di questi disegnini a biro che poi mia figlia ha colorato il giorno dopo.
Se ci si aggiunge che fino al pomeriggio non c’era gente e che la posizione dello stand era davvero infelice, si possono trarre le debite conclusioni. Oh, magari è stato solo un po’ di sfortuna e basta!
Le cose positive
- La gente va alle mostre proprio perchè è interessata e vuole comprare. Ho capito che non devo aver paura di rompergli i coglioni.
-
Ho avuto modo di conoscere un paio di persone con cui avevo solo parlato tramite social. Esistono davvero (pure loro) e sono anche simpatiche come pensavo. La prode Giovanna Barbieri e la Federica steampunk Soprani.
- Non sono rimasta così traumatizzata in fin dei conti. Insomma, dovrei smettere di farmi così tanti problemi.
I rimpianti
- Avrei voluto una posizione più in vista. All’inizio ero sollevata di non essere molto visibile (lo so, ho un problema altrimenti avrei scritto un articolo diverso) con il senno di poi invece avrei voluto stare nel mezzo del casino.
- Sono stata alla fiera del libro e non ho visto NULLA, non ho fatto nemmeno un giretto e mi è dispiaciuto molto. Manco una foto oltre la prima… una larva proprio.
La Conclusione
È andata bene dal punto di vista personale, perchè non sono tornata a casa dicendo “Mai più e mai poi, piuttosto una martellata su un ginocchio” ma è andata male come vendite.
Quindi?
Ci riproverò senz’altro. La caratteristica positiva del materiale promozionale e dei libri è che… non vanno a male e li riutilizzerò per altre occasioni.
A proposito, se può essere utile, ho preso il mio materiale presso queste tipografie online.
Consiglio di prepararsi per tempo e andare spesso a sbirciare i siti per approfittare di offerte e promozioni che fanno risparmiare fino al 50%:
I libri sono stati stampati con il POD di Streetlib. Ottimi prezzi davvero, mi hanno fatto il preventivo migliore e hanno le stesse misure di Createspace.
Il Roll Up 85×200 è stato realizzato da PressUP. La qualità del pvc è inferiore a quella di Pixartprinting ma la stabilità del supporto è migliore, poi a uno sconto del 40% non si può dire di no.
I segnalibri di Victorian Horror Story e Altro Evo sono stati stampati da Melastampi.it. Sono velocissimi e fanno spesso promozioni.
Beh è un inizio… magari la prossima volta ti do anche i miei libri da vendere 😀
No. Devi unirti alla gogna.
La prossima volta, andrà sicuramente meglio.
ma sì, se non altro sarò di certo meno stressata! 😉
Che peccato non esserci viste!
Ma abbiamo in sospeso un banco da dividere, o sbaglio? (^.-)
Grazie per i tips: alcuni siti non li conoscevo proprio, prendo nota e attendo le offerte per poter spendere in modo dignitoso i miei soldi!
Ma certo! Nonostante tutto, ci credo fermamente e continuerò a provarci!
A meno che non sia una fiera in un posto sperduto e lontanissimo, sono pronta.
Ciao! Anch’io vorrei lanciarmi in questa nuova esperienza (sempre se riuscirò anch’io a liberarmi dei miei blocchi mentali!), posso chiederti come si fa ad avere uno stand in una fiera? Bisogna chiedere di essere ospitati ad una casa editrice che partecipa o si può fare in autonomia?
Ciao Elenia, so di alcuni piccoli editori che “rivendono” parte dello spazio nel loro stand a autori indipendenti. Forse però potrebbe essere più conveniente mettere su un gruppo di persone (ne bastano 3-4) così da prenotare autonomamente lo stand in fiera e dividere in maniera equa.
Esistono anche gruppi di persone (per esempio su Facebook) che si mettono d’accordo via Internet per acquistare lo spazio tutti insieme.
Ormai sono davvero poche le fiere che permettono l’iscrizione solo a Case editrici (per esempio il Pisa Book Festival). Però, prima occorre informarsi bene sul tipo di fiera, come sono andate le precedenti edizioni, ascoltare l’opinione di qualche standista che ci è già stato etc. A volte le piccole fiere (che costano pochissimo) sono quelle che ti sorprendono e rendono di più.
Credo che sia un’esperienza molto stimolante per uno scrittore. 🙂 anche se molto stancante…
Ciao, puoi indicarmi le piccole fiere per cortesia? Io scrivo stampo e rilego da sola, ciao da Antonella
Ciao Antonella, ci sono molte fiere che un autore può fare anche da solo, dipende in che regione sei e che genere di storie scrivi.
Per esempio, in Toscana, per chi come me scrive horror, fantasy e fantascienza ci sono fiere del fumetto (medie-piccole) decisamente abbordabili come il Mugello Comics, il Firenze Comics, il Ludicomics o il Gamics.
Invece, per quanto riguarda le fiere solo di libri che siano sostenibili anche per un autore singolo… sono più difficili da trovare. Possono essere interessanti quelle che periodicamente organizza il comune di Sarzana con Libri in strada,