Questo articolo è apparso il 27 Marzo 2015 sulla Rivista Fralerighe 
e voglio riproporlo qui su Altro Blog in versione aggiornata, per parlare ancora di Tolkien
Prima della trasposizione di Peter Jackson sul grande schermo, sono stati altri a tentare adattamenti diversi del capolavoro di J.R.R. Tolkien.
“Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit”, prima di essere sontuose trilogie cinematografiche, sono stati anche cartoni animati e graphic novel, il più delle volte con scarsa fortuna.
In genere non posto mai consigli di lettura che prima non abbia letto io stessa, ma questa volta ho voluto aderire all’iniziativa di Nativi Digitali, una casa editrice di ebook che punta molto sui social. Quindi sarò chiara, ho solo iniziato a leggere “Il Cavalier Buffone“, e più sotto dirò anche il perchè, ma degli altri non so niente tranne forse che Valerie Sweets mi attira, pur essendo un genere non affine a quello che preferisco.
Dunque perchè? Perchè gli ebook devono diventare virali e tutti devono avere la possibilità se non di essere letti… perlomeno di essere notati e poi se devo dirla tutta mi piace questo tipo di collaborazione tra autori e blogger. Oh.
C’è chi rimane fulminato da Brooks, chi dalla Bradley, chi da Tolkien. Nel mio caso è tutta colpa di quell’anello e non sto parlando di quello di Sauron.
Nossignore, uno dei libri che più mi hanno colpita e mi hanno lasciato qualcosa è “L’Anello del Tritone” di Lyon Sprague de Camp.
Avevo 16 anni e non avevo ancora letto niente di Fantasy, anzi le mie uniche letture di questo genere erano vagonate di Librigame.Decisi di iniziare dalle fondamenta, come si dice, e mi sciroppai prima “Lo Hobbit” e poi “Il Signore degli Anelli” (la versione integrale della Rusconi, quella con le mappe a lenzuolo).
Questo articolo sulle opere di Terry Pratchett è apparso il 30 Gennaio 2015 sulla Rivista Fralerighe e voglio riproporlo qui su Altro Blog per parlare ancora di Terry Pratchett.
Quando cominciai a leggere Fantasy ero già abituata allo humour di Lyon Sprague De Champ ma non ero certo preparata a quello che mi aspettava con il Mondo Disco. La cosa buffa è che ho conosciuto Terry Pratchett grazie a un fumetto in inglese, trovato rovistando in una fumetteria polverosa. La storia era così assurda e fulminante che iniziai a leggere i libri ed è così che sono atterrata sul Mondo Disco. Il suo umorismo e la sagacia sono inarrivabili ma nel mio piccolo tento di ispirarmi al genere di satira che ha sempre portato nelle sue storie.
Ci sono quei libri che ti colpiscono e soprattutto ti lasciano qualcosa in testa, qualcuno lo fa per la prosa, altri per i contenuti e infine qualcuno per l’idea. Il primo che mi è tornato in mente è un’antologia di racconti, proprio io che non ne leggo mai per partito preso! Invece, un pomeriggio di una ventina d’anni fa, ne ho comprata una che ha lasciato il segno.