L'Anello del Tritone, libri che colpiscono

L’Anello del Tritone, libri che colpiscono

C’è chi rimane fulminato da Brooks, chi dalla Bradley, chi da Tolkien. Nel mio caso è tutta colpa di quell’anello e non sto parlando di quello di Sauron.
Nossignore, uno dei libri che più mi hanno colpita e mi hanno lasciato qualcosa è “L’Anello del Tritone” di Lyon Sprague de Camp.
Avevo 16 anni e non avevo ancora letto niente di Fantasy, anzi le mie uniche letture di questo genere erano vagonate di Librigame.Decisi di iniziare dalle fondamenta, come si dice, e mi sciroppai prima “Lo Hobbit” e poi “Il Signore degli Anelli” (la versione integrale della Rusconi, quella con le mappe a lenzuolo).

…Grosso errore.


Devo dire che all’epoca ero sicuramente una personcina tenace perchè riuscii ad arrivare fino in fondo (come pesantezza ricordo che solo “Il pendolo di Foucault” riuscì a mettermi in difficoltà in egual maniera). Insomma il mio stato d’animo alla fine era piuttosto tiepidino.  Mi si può tranquillamente dare addosso accusandomi di blasfemia, vilipendio al re, che non ne capisco nulla e che sono un’illetterata… ma gente, stiamo scherzando? Col senno di poi sono convinta che se fossi arrivata più tardi al Signore degli Anelli lo avrei apprezzato molto di più. Troppa epicità, troppo tutto, troppe pagine.

Tolkien mi aveva sfinita e ormai ero convinta che quello non fosse un genere di letteratura nelle mie corde ♥♥.

All’epoca i miei commenti erano più coloriti e come al solito su questo blog sostituisco le parolacce con tanti )

Amore a prima vista

l'anello del tritone Fantacollana NordLasciai perdere il fantasy per un po’, tranne una parentesi con Terry Brooks e Shannara (senza molto entusiasmo). Poi, in uno dei miei giri alla libreria del centro, mi ritrovai davanti la copertina qua a destra. L’Anello del Tritone di Lyon Sprague de Camp.

Ammetto che una copertina che mi colpisca mi ha già convinta al 50% ad acquistare il libro.

Lo stile visionario di Karel Thole non mi aveva mai particolarmente impressionata, apprezzavo la tecnica ma non era uno dei miei illustratori preferiti. Non so che sia successo per quella copertina, sarà stato il blu e il fucsia che spiccavano sullo scaffale, il guerriero simil greco, il granchione, il mostro acefalo o la dea… fatto sta che questo fu il primo volume della famosa Fantacollana Nord che comprai. Edizione cartonata. In tessuto. Una sciccheria.

Le copertine de L’Anello del Tritone

Rovistando su Internet ho trovato una bella quantità di copertine (in ordine sparso) dell’Anello del Tritone a partire dal 1951, data della prima pubblicazione.

In più ecco una cosa curiosa: le pagine di apertura de L’Anello del Re tritone illustrate. (“The Tritonian Ring” di L. Sprague de Camp, Two Complete Science-Adventure Books n° 4, Hiver 1951 – fonte CollectorShowcase)

The Tritonian ring L'Anello del tritone
La storia

Dunque la copertina mi aveva convinta all’acquisto, ma non ero preparata a quello che avrei trovato dentro al libro. Quando non hai molta esperienza di qualcosa allora tendi a generalizzare, per cui mi aspettavo qualcosa di simile ai libri già letti.

Niente di più sbagliato.

Nonostante la copertina di Thole fosse bella ma indiscutibilmente seria e inquietante, Sprague de Camp aveva scritto una storia d’avventura che ribaltava tutto quello che conoscevo del fantasy.

L’ambientazione mediterranea in una fantastica età del Bronzo, con divinità preoccupate e mostri della mitologia greca. L’eroe (anzi l’anti-eroe) un principe filosofo, non molto benvoluto nemmeno nel suo regno. La missione, costellata da scene burlesche, azione pura in vero stile Sword & Sorcery.

Riguardo ai dettagli della trama ne parlano molto bene e diffusamente Francesco La Manno in un articolo su  Hyperborea  e Davide Mana su Strategie Evolutive.

La scrittura soprattutto mi aveva colpito: priva di lentezze, essenziale, veloce, immediata. Credo di averlo finito in un giorno.

Lo Sword & Sorcery

È  da allora che cerco di ritrovare le atmosfere dell’Anello del Tritone e soprattutto riuscire a scrivere come Sprague de Camp (alte ambizioni, eh!). Con quel libro iniziai ad appassionarmi in particolare all’Heroic Fantasy e quindi posso dire, con un’ultima battuta da basso cabaret, che L’Anello del Tritone mi ha molto colpita e mi ha lasciato il bernoccolo dello Sword & Sorcery.
Ecco se dovessi consigliare un libro a chi non ha mai letto niente di fantasy, probabilmente consiglierei questo. Poco meno di 200 pagine per contenere una storia che non ha avuto bisogno di trilogie o pentalogie per svilupparsi. Un classico della letteratura fantastica, ormai ma ancora moderno e sorprendente.

E tu hai mai letto libri che hanno lasciato il segno?

 

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Mala Spina

Avida collezionista di fumetti, ama leggere e scrivere storie fantasy, horror e d'avventura. Orbita attorno al mondo della grafica e dell’illustrazione digitale. Facebook | Instagram

5 pensieri su “L’Anello del Tritone, libri che colpiscono”

  1. Anch’io ho iniziato con “Lo Hobbit” e l’ho trovato lento e poco soddisfacente.
    Forse ero cresciuto con Conan e mi aspettavo qualcosa di più eroico… non che quei poveri nani non lo fossero, ma, sebbene ormai non ricordi più il libro, mi aspettavo qualcosa di più. Non aveva acceso nessuna fiamma insomma.
    Stavo per decidere di smettere quando trovai un libro con una bella copertina “I draghi del crepuscolo d’autunno”. Decisi di fare almeno un’altra prova… da quel giorno non ho più smesso di leggere fantasy.
    Ma ci sono stati anche molti altri libri che mi hanno più che colpito, soprattutto “Sotto le lune di Marte” che è addirittura del 1911!
    E vogliamo non nominare quasi tutti i libri di terry pratchett? Soprattutto il Ciclo delle Guardie?
    Alla fine, ormai “esperto”, ho deciso di leggere “Il signore degli anelli”.
    Ancora oggi ricordo le sensazioni che mi ha lasciato quella trilogia: la voglia di morire prima di finirla…

  2. Anch’io iniziai con “il Signore degli Anelli”, abbandonandolo dopo i primi capitoli per la lentezza della narrazione (nonostante le splendide descrizioni e le atmosfere), per poi passare a Conan e al mondo hyboriano, molto più vicino ai miei gusti. Tolkien lo sto recuperando ora (“Lo hobbit”), con uno spirito diverso. Spero di trovare anche questo libro, che dalla tua recensione mi pare davvero interessante.

    1. ciao Goatwolf!
      Sicuramente “Lo Hobbit” è una lettura un po’ più agile, se non altro per la lunghezza limitata rispetto a “Il Signore degli Anelli”.
      Non tutto quello che ha scritto De Champ mi è piaciuto ma secondo me rimarrai soddisfatto da questo!

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