Self Publishing: il primo anno in un Altro Evo

Selfpublishing: il primo anno in un Altro Evo

Vogliamo farlo un bell’articolone riassuntivo? E facciamolo dai, tanto tocca solo una volta l’anno e il prossimo sarà per Ottobre 2016.

Dunque correva l’Ottobre 2014 ed ero alla mia prima esperienza di pubblicazione in selfpublishing. La prima cosa a cui riesco a pensare è quanto sia pazzesco che in un anno io abbia pubblicato solo 3 ebook, per un totale di circa 350.000 caratteri, una bazzecola in confronto ad altri scrittori. Quindi dal punto di vista della produttività sono stata un po’ carente, ma su questo ci tornerò con un articolo a parte. Ora che ci penso però ho fatto anche molte illustrazioni a tema, che era un altro dei miei obiettivi (a proposito questa è la pagina di Deviant Art), quindi mi sento un pochetto giustificata.

Ci sono cose positive che mi ha portato sia il selfpublishing che l’esperimento di scrittura, quindi è di questo che voglio parlare.

Altro Evo selfpublishing
Poi spiego cosa sono queste vignette, tranquilli.

La pizza e la birra

Prima di tutto, le vendite mi hanno portato parecchie cene fuori (una pizza e una birra o qualche sortita al cinese, ci sono stati anche aperitivi, ma pure cene con tanto di dolce e grappa finale) e prima o poi dovrò cercare di capire come mai mi vengono spesso queste metafore mangereccie.

Sopratutto però mi ha portato sotto al naso un riconoscimento monetario per quello che scrivo.

Dai sù! Il bieco denaro!

Non si tratta però tanto dei soldi che Amazon recapita puntualmente sul conto, ma del pensiero “Ehi, hanno pagato per leggermi!“.
Già questa cosa è fantastica in sé, anche perchè ero abituata a scrivere per community in maniera gratuita o addirittura a nascondere i .doc in sotto-sotto cartelle e dimenticarmene.

Altro Evo selfpublishing
Non so come mai ma è stata la vignetta che è piaciuta di più.

Abitudine a esporsi e tentare

Quando si ha un progetto e lo si cova per tanti anni senza mai venirne a capo, per insicurezza o per il timore che non sia esattamente come lo si voleva al 100%, allora il rischio è di fossilizzarsi.
Succede come nei lunghi fidanzamenti: a un certo punto arriva il momento in cui bisogna fare un cambiamento, in cui decidersi una buona volta a mettere alla prova il proprio progetto.
Insomma: o cambia qualcosa o si chiude baracca e burattini.

Ecco, pubblicare e tenere un blog, anche se sotto pseudonimo, mi hanno come dire “svezzata” all’idea di espormi al giudizio altrui (e anche al pubblico ludibrio). Mica male!

Le sfide contro me stessa

Altro Evo selfpublishing
Questa non andava molto bene come proporzioni per i Social.

Visto che sono sempre stata la signorina “delle cose rimaste a mezzo” sto cercando di concretizzare tutte le idee che nel corso degli anni avevo avuto, ma che non avevo mai realizzato a pieno.
Per farlo a volte ho bisogno di fare una piccola scommessa.

Per esempio l’anno scorso, da Ottobre a gennaio, nonostante partissi la mattina alle 7 per tornare a casa alle 8 di sera (lavoro molto bello  e interessante, ma una cazzo di vita assurda per tutto il resto) mi ero imposta di scrivere per Altro Blog un articolo a settimana. Non di chiacchere, come questo, ma con argomenti abbastanza approfonditi. Ce l’ho fatta ed è stata una bella pacca sulla spalla che mi sono auto-data, oltretutto credo che abbia aiutato molto il Blog a essere conosciuto in giro e in un anno devo dire che non è andata per nulla male.

L’ultima scommessa che ho fatto era di creare fino al 5 ottobre (data di rilascio del terzo episodio di Altro Evo,Brutta come la Morte) una vignetta di promozione-demenziale al giorno. Esatto, sono proprio queste qui, buttate a caso in giro per l’articolo. Più o meno ce l’ho fatta, tranne per l’ultima vignetta che avrei dovuto pubblicare domenica (ehi, sono andata al mare!).

Nuove idee

Self Publishing: il primo anno in un Altro Evo
Tanto per sfruttare The Martian…

L’immaginazione è proprio come un muscolo e così, avendo fatto un anno di allenamento,

…e no, non vale come attività fisica. Non c’è bisogno che qualcuno me lo ricordi.

Le idee mi stanno aggredendo a una velocità maggiore rispetto a quella con cui scrivo.
La seconda serie di Altro Evo, un serie nuova in tema horror, una selva di racconti di fantascienza. Questo No!! Tutte cose di cui prendo appunti, mi diverto a fare schemi per le trame e buttare giù scene abbozzate, ma che non so esattamente quando riuscirò a tradurli dal malaspinese in italiano corrente.

I buoni propositi

Altro Evo selfpublishing
C’è chi ha dei belloni come sponsor…

Un anno di selfpublishing passato così, con molte soddisfazioni che mi sono levata, porta necessariamente a fare un piano d’azione per il prossimo e a porsi nuove sfide.
Queste sono le mie:

  • Finire il racconto breve che metterò gratis.
  • Essere più produttiva e quindi concludere e pubblicare gli ultimi 3 episodi della prima serie di Altro Evo.
  • Iniziare e portare avanti un paio di escursioni in generi diversi dal fantasy.
  • Opzionale (nel senso che se proprio va di lusso, allora ci posso pensare): Iniziare la seconda serie di Altro Evo, che sarà impostata in tutt’altra maniera. Quindi non saranno più episodi che avvengono lo stesso giorno, ma sarà articolata in maniera più rilassata e con più personaggi ricorrenti.

Quindi a risentirci nell’Ottobre 2016 e grazie agli amici di Altro Evo che hanno apprezzato le mie storie!

 

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Mala Spina

Avida collezionista di fumetti, ama leggere e scrivere storie fantasy, horror e d'avventura. Orbita attorno al mondo della grafica e dell’illustrazione digitale. Facebook | Instagram

4 pensieri su “Selfpublishing: il primo anno in un Altro Evo”

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