Premio Arcimago 2024

Tutto sul mio Premio Arcimago! No, scherzo! Quasi.

AH-AHNon ne ho potuto parlare per un anno! Non ho detto niente nemmeno nelle fasi iniziali del premio, quando si poteva! Stavo scrivendo un thriller e terminando il secondo volume di Spezzasigilli quando ho interrotto tutto. Questo era il motivo.

Allora adesso mi sfogo!

Ho partecipato al Premio Arcimago organizzato da Rotte Narrative (nota scuola di scrittura che però ha aperto le partecipazioni a chiunque) e sono arrivata in finale!

 

Pronti, partenza, via!

Avevo saputo del concorso un po’ per caso, ascoltando qualche video del canale di Rotte Narrative su Youtube.

Scadenza? DIECI GIORNI!

La storia del Premio Arcimago 2024Poco tempo, idee confuse, non partecipavo a un concorso da chissà quando. Perfetto. Ce la la posso fare.

Cioè, il mio ego imbizzarrito ne era convinto mentre il cervello litigava e mi elencava un sacco di buone ragioni per non gettarmi in quel ginepraio. Ma io sono d’animo brancaleonico e più l’impresa è disperata meglio è. Quindi rispolvero un’idea che avevo messo nel freezer dei progetti futuri, coltello tra i denti e via a scrivere.

Avevo da tempo l’intenzione di raccontare la storia di un personaggio negativo, incastrato dagli eventi e dalle macchinazioni di insospettabili colpevoli, di un amore strano nato sotto i peggiori auspici e poi… MOSTRI (ovvio, quelli non possono mancare). Ecco qui la ricetta de “IL PATTO DELLA STREGA“.

Se qualcuno si chiede come io abbia fatto a scrivere un romanzo in una settimana o poco più… beh, non l’ho fatto.

Per partecipare ci voleva l’incipit di massimo 1000 parole, sinossi, concept e poco altro. Il resto è venuto dopo, in corsa.

Insomma, ci riesco e da quel momento partono…

L’attesa e le Email

Più che un CONcorso è un PERcorso, almeno per come l’ho inteso io. Il Premio Arcimago è strutturato in modo da simulare la creazione da zero di un romanzo partendo dalla sua progettazione fino alla stesura superando più eliminatorie. Questo comporta anche che ci sono varie fasi prima di arrivare alla finale. Insomma non è stato il classico concorso in cui si invia il romanzo e poi ciao, ci si rivede alle calende greche quando verrà annunciato il vincitore.

Per un anno intero, il Premio Arcimago è ritornato periodicamente a coinvolgere i partecipanti e a me è piaciuto seguire le varie live su Youtube.

Tutto bello ma comunque, anche se mi considero una persona molto zen, ho avuto l’ansia delle comunicazioni via Email. Infatti, se si passava oppure no, veniva annunciato con un messaggio di posta elettronica. Quante volte ho inveito contro gli oggetti dei messaggi che in preview iniziavano con “NON HAI PASSATO LA FASE X...”  *infarto*…e poi finivano con “?…allora ti spieghiamo come migliorare ma se l’hai passata allora bene, come non detto tanto questa non è l’email con i risultati” o cose del genere. 

Poi però quella giusta arrivava.

Fino all’ultimo risultato

Ansie a parte, è stata questa struttura a spronarmi, come se il Gambarini fosse lì a incitarmi: “Scrivi! Smettila di cazzeggiare! Scrivi!”.

La corsa e la finale

premiazione Premio Arcimago 2024

Dell’Arcimago ricordo la corsa disperata per terminare il tutto in un italiano comprensibile e riuscire a consegnare, perché davvero l’avevo preso come un punto d’onore: dovevo terminare la storia a tutti i costi.

Poi è arrivato il risultato dell’ultima fase e ho scoperto di essere finalista. Tra i primi dieci su 500.

La giornata del 16 Novembre 2024, organizzata da Rotte Narrative è stata intensa e io ci sono arrivata un po’ impreparata mentalmente, ancora incredula del risultato. Non sarà uno sbaglio? Magari vado lì, dico il nome e mi rispondono Mala-chiiii? Non risulta, ci spiace.

Dicono che si chiami sindrome dell’impostore.

Risultato? Sono arrivata 6°!

premiazione Premio Arcimago 2024

Torno a casa con una borsa, un trofeo, una bellissima pennina, ma soprattutto un bloc notes con molti appunti e informazioni preziose raccolte durante il pitch day con gli editori della giuria finale-tombale. 

I compagni di viaggio

Banale dirlo ma tutti i miei confinalisti erano adorabili e ci siamo subito trovati in sintonia malgrado la stanchezza e la tensione. Forse è stato merito anche della bella atmosfera. Da notare il prode Luca Tarenzi in ginocchio sulla sinistra che porta il trofeo per conto di Francesca Caizzi.

Ci sono stati anche altri compagni di viaggio segreti a cui avevo confidato di essere in corsa o che mi avevano sgamata per vie traverse. I messaggi che ci siamo scambiati e gli incoraggiamenti sono stati fondamentali. Tu a che punto sei? A me manca un tot. Io ho scritto quest’altro pezzo. Ma l’hai vista la live? E così via. Chi sa, si consideri abbracciato e strapazzato.

Le note negative

Credo siano inevitabili quando si parla di un contest così complesso, con più fasi, più giurie, 500 partecipanti, una giornata di premiazione fitta di eventi, etc. Insomma le leggi di Murphy esistono.

Però…

Però la peggiore è stata che la Newton Compton non si è presentata alla serata di premiazione e quindi noi finalisti non abbiamo potuto avere il nostro colloquio. Questo mi è davvero dispiaciuto.

Cosa è rimasto

A parte la borsa, l’Arcimago. mi ha lasciato l’abitudine di impostare tutte le storie che mi saltano in mente per il futuro come se fossero pronte per essere inviate all’Arcimago stesso…

Lo rifarei?

Ovviamente sì. Avere il fiato sul collo che mi obbliga e rispettare le varie scadenze, è una motivazione per me. Lo rifarei soprattutto per l’opportunità di avere la giornata dei Pitch. Oh, e anche per il premio in denaro!

Il piano

Il prossimo passo è uno solo: rimettere mano a Il patto della strega e apportare le modifiche che mi sono state consigliate (più tutta una serie di sgrezzature che mi ero appuntata nel frattempo). E poi? E poi si vedrà!

Mala Spina

Avida collezionista di fumetti, ama leggere e scrivere storie fantasy, horror e d'avventura. Orbita attorno al mondo della grafica e dell’illustrazione digitale. Facebook | Instagram

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