Una delle ragioni potrebbe essere, per esempio, il pericolo di ottenere storie come Gloria di notte. In realtà, all’inizio temo di aver scritto un macabro porno invece di un horror erotico, adesso invece spero di aver falcidiato le parti troppo-troppo e di aver rivitalizzato quelle troppo-poco. La storia che è venuta fuori è stramba e inquietante, un po’ come Senza sigarette sulla Luna, ma la differenza è che qui ci sono più scene spinte e quindi vi avverto con un bollino adatto che userò da ora in poi nel caso che ne volessi scrivere altri.
AGGIORNAMENTO (22/02/2020) : Il racconto Gloria di notte è stato ceduto a Moscabianca Edizioni per cui non è più disponibile per il download. Adesso si trova, in una nuova revisione nell’antologia W.O.W. Women Of Weird Ed. Moscabianca ↵, un viaggio nell’ignoto e nell’altrove, terrificante e meraviglioso come la tana di una creatura o i meandri di un’astronave.
Una delle cose da spuntare nella mia personale lista delle cose da fare prima di morire è quello di fare un libro illustrato. La successiva sarebbe fare una storia a fumetti, ma la vedo un po’ più complicata come faccenda. Poi ci tornerò sopra. Tra parentesi: sì, l’ultimo dell’anno posto sul blog e non sono in vena di fare articoli consuntivi di questo 2018.
Tutto è iniziato un po’ di tempo fa quando mi dissero: perché non provi a illustrare uno dei tuoi libri?
Forse sarebbe stato meglio far finta di non capire e girarmi dall’altra parte. Magari adesso non sarei nel mio consueto Collo di Bottiglia periodico ma, a dirla tutta, io ci penso da un sacco di tempo a questa cosa del disegnare una storia e l’occasione giusta me l’ha data proprio “Gremlin ad alta quota“, il racconto steampunk che è diventato appunto il mio primo libro illustrato (non per bambini).
Fatto sta che ho praticamente finito e in questo momento sono nella fase: “Secondo me ci sto investendo troppo tempo in questo libro illustrato per quello che sarà poi il ritorno“.
Ho ormai superato il “mi fa schifo, ho sbagliato tutto” e ora mi chiedo se tutta la fatica sarà mai apprezzata da qualcuno. Tutto regolare, eh. In misura diversa, ma mi succede per ogni storia, anche se questa volta… più del solito perché sto facendo qualcosa di nuovo.
…Adesso però non mi vengono più in mente vignette umoristiche abbastanza carine come qualche anno fa. Forse ormai tutto mi sembra normale nel Condominio Amazon o forse ci faccio meno caso.
Oggi Facebook mi ha ricordato che nel 2014 postavo più o meno regolarmente buffe vignette sulle classifiche e gli improbabili accostamenti dei miei ebook con grandi classici o bestseller del momento.
In realtà non ho fatto solo quelle e oggi mi è presa voglia di andare a rovistare nel mio HD e cercare le cose demenziali che avevo creato come gadget per i miei libri.
Tutto è iniziato pubblicando “Il Giorno del Drago” e quando, contrariamente alle aspettative, ha iniziato il suo saliscendi nella classifica di Amazon. Beh, non ero preparata a vedermi accanto a ebook più blasonati e la vicinanza con alcuni temporanei vicini mi aveva sorpresa. Queste due prime vignette umoristiche segnarono l’arrivo del mio primo ebook che, assieme a tanta bella gente, si sentiva un po’ come il cugino di campagna appena arrivato in città.
La prima vignetta in assoluto. Il Giorno del Drago arriva nel tranquillo Condominio Amazon.… e si fa subito riconoscere da tutti.
La trovata piacque a chi mi seguiva e così continuai a prendere un po’ in giro la classifica, finché non divenne un appuntamento periodico con Cond0minio Amazon. La personalità che andava assumendo l’ebook del Giorno del Drago era decisamente scema… Per la rubrica Le travisate de “Il Giorno del Drago”.
A volte andava a scontrarsi pure con amici scrittori.
Altre diventava vicino di casa di autori che mi scatenavano la stupidera (a proposito poi sono comparse anche le avventure di “Kafra il Magnifico” e “Brutta come la Morte“).
Altro Evo contro Zanna Biancala vignetta di natale, Altro Evo contro Philip K. DickAltro Evo contro Tolkien, del tutto ignaro del film di Jackson.
Più spesso era la strana composizione dei miei vicini a farmi ridere. Specie quando “Il Giorno del Drago” si trovò circondato dalle facce dormienti di ben due volumi Shadowhunters, o quando Brutta come la morte fu attorniata da ragazze di spalle che se ne andavano.
In tutto penso di aver fatto una trentina di episodi e mica tutte fanno ridere. Ho riprovato circa un anno fa, in occasione di una promo per “Brutta come la Morte” a fare delle piccole vignette buffe ma è stato un esperimento isolato.
La domanda è: perché mai ogni tanto mi metto a ravanare nel vecchio HD?
Il problema è che poi mi riprende voglia di tornare su vecchi progetti morti e sepolti e così… No, scherzavo. Condominio Amazon è morto e sepolto per davvero!
Invece c’è quel progettino di carte da gioco che quasi quasi…
Con “come finire di scrivere un libro” intendo come capire quando la storia che si sta scrivendo è completa, lucidata e pronta per essere data in pasto ai lettori?
La risposta è semplice: non puoi saperlo. (Un po’ come questo articolo, che leggo e rileggo ma ogni volta non mi pare esattamente come me lo ero immaginato…)
La fase in cui attaccare l’etichetta “FINITO” a un progetto di scrittura non è una rivelazione che arriva magicamente da sola. Si tratta di prendere una decisione, con tutte le conseguenze del caso. Non c’è nessuno che può dire con assoluta certezza e oggettività: vai e pubblica/spedisci a un editore.
Non vorrei scrivere un articolo a solo uso solo dei self publisher, ma mi piacerebbe che fosse diretto un po’ a tutti quelli che hanno passato anni a scrivere e riscrivere la loro storia e ancora non è perfetta, perché c’è sempre qualcosa da fare o da rivedere o da completare.
… ma mica solo in quelle, eh? Anche in quelle fantasy e pure in quelle più horror! Finalmente, gente, parliamo di cose serie: l’amore e il SESSO.
Non è un mistero che, come lettrice, mi piacciano anche i rosa storici e quindi le storie d’amore intriganti, anche se adoro molto di più inciuci, amori e battibecchi quando sono sotto-trame che compongono una storia più articolata. Per farla breve: era inevitabile che, prima o poi, oltre a leggerle ci provassi pure io a scrivere qualcosa di sfacciatamente ROSA.
Negli ultimi due mesi mi sono infilata dentro a un progetto di scrittura promosso dal Gruppo Facebook Regency & Victorian e mi sono cimentata per la prima volta in un breve racconto a tema romantico, secondo la tradizione Regency (che la signora Austen mi perdoni!). Il risultato è che mi sono divertita molto, forse anche per il fatto che ho scritto a quattro mani con Federica Soprani, che nel racconto storico ci sguazza e qualche volta si è pure dedicata a storie d’amore per accantonare un attimo turpi delitti e personaggi foschi. Ma di questo parlerò alla fine.